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voglia di ramen

21 Gennaio 2018

Voglia di ramen… e perché?
Successe un po’ di tempo fa che, camminando per una delle mie viuzze preferite di Milano, mi imbattei in un ramen bar del quale avevo già sentito parlare e dei cui piatti mi ero fatta ingolosire grazie alle loro immagini su instagram. Non ci pensai due volte ed entrai. Provai così il mio primo ramen e fu subito amore. Quella zuppa calda, piena di aromi, con l’uovo dal tuorlo morbido, tanta verdura e i noodles che scappavano tra le bacchette… una vera delizia. In quella giornata umida e fredda fu un vero toccasana.
Qui a Lugano però non ero ancora riuscita a trovare un posticino che lo proponesse e un po’ ne ero dispiaciuta… fino a quando un giorno, una mia amica mi mandò un messaggino con scritto: “Guarda un po’ cosa sto mangiando?! È una vera delizia! Devi assolutamente provarlo anche tu!”. Ovviamente non me lo feci ripetere due volte e mi fiondai subito ad assaggiarlo… per di più, considerando che il locale in cui veniva proposto era uno tra i miei posticini preferiti, attendere era impossibile! Dopo il primo cucchiaio di quel brodo caldo, la sensazione di comfort food mi pervase esattamente come al primo assaggio e così decisi che dovevo provare a replicarlo anche a casa per potermi garantire una ciotola ogni volta che ne avessi avuto voglia.
E così feci un po’ di ricerca, mi comprai dei libri e iniziai i miei primi esperimenti.
Quella che vi propongo oggi non vuole essere la ricetta “dogma” giapponese: lungi da me il voler dispensare l’arte di questa tradizionale zuppa e avere la pretesa che il mio brodo sia buono come il loro che viene lasciato cuocere per più di 24 ore! Vorrei tuttavia lasciarvi i miei consigli, quelli pratici e frutto dei miei tentativi in cucina per non farvi scoraggiare dinnanzi a questa preparazione ma anzi: ingolosirvi e far sì che che vi venga voglia di preparare questo piatto caldo, diverso dal solito e che -credetemi- vi scalderà non solo il corpo ma anche l’anima.

-il brodo: fatene di più. Potrete conservarlo congelandolo e mettendolo sottovuoto (anche in una bottiglia Weck) avendone quindi di già pronto quando vi verrà voglia!
-i funghi: non spesso si trovano i shiitake freschi, ma per la zuppa vanno benissimo anche quelli essiccati (che si trovano semplicemente al supermercato e non necessariamente nei negozi di prodotti asiatici); potrete in ogni caso sbizzarrirvi usando altri funghi
-i noodles: si possono preparare prima. Se leggerete la ricetta, la preparazione del ramen può sembrare lunga. In realtà molti passaggi (come il brodo) possono essere anticipati e così appunto anche la cottura di questa pasta (che si riscalderà poi tramite il calore indiretto del brodo bollente che verrà versato sopra). Oltre ai classici noodles potrete sbizzarrirvi con quelli di soba o di edamame o ancora con gli spaghettini di riso. In questo modo avrete sempre delle nuove varianti al vostro ramen. In questo caso io ho usato degli udon
-il cipollotto: nel ramen deve sempre esserci o il cipollotto (crudo) oppure il porro (anch’esso crudo) tagliato a rondelle. Personalmente per questo piatto preferisco il primo
-la salsa tamari: è una salsa di soia giapponese molto salata che vi servirà per insaporire la zuppa. Iniziate con un paio di cucchiai e poi regolatevi secondo il vostro gusto. In ogni caso non usate il sale! Ho acquistata questa salsa in un negozio asiatico, ma l’ho poi trovata anche al supermercato
-la pasta di miso (che è l’ingrediente alla base della miso soup) e il dashi (che è un brodo liofilizzato a base di pesce) si trovano senza difficoltà nei negozi asiatici e pure al supermercato
-oltre ai semi di sesamo (bianchi o neri), per completare il piatto potrete usare anche dell’alga wakame essiccata
-per le uova la cottura è spiegata nella ricetta
-nel ramen spesso si usano gamberi (sovente fritti), oppure sovracosce di pollo o ancora pancia di maiale cotta e tagliata a fettine ma anche del filetto di tonno appena scottato e tagliato a fette; insomma, provate e lanciatevi nella vostra variante!
-per completare il piatto si dovrebbe usare qualche fettina di naruto (che si ottiene frullando del surimi con del pesce azzuro); non sono riuscita a reperirla e così in sostituzione ho usato i surimi tagliati in obliquo
-le verdure: usate quelle che più vi piacciono. Potete usare dai semplici spinaci (in questo caso non lessati perché appena verranno appoggiati sul brodo caldo appasiranno di loro) o anche i Pak-Choi appena appena cotti al vapore (o se non li trovate anche delle coste); potrete completare con delle carote tagliate à julienne o dei germogli di soia
Ecco, spero di avervi aiutato e non spaventato! Ultimo consiglio: provatelo almeno una volta! Non ne resterete delusi e avrete voglia di riprovarlo e riprovarlo ancora con le sue mille e più varianti!
Buon ramen a tutti e alla prossima ricetta…

INGREDIENTI per 2 persone
  • 2 uova
  • 8 funghi shiitake
  • 1 cipollotto
  • 100 g di noodles
  • 2 Pak-Choi (o una manciata di spinaci freschi)
  • una manciata di germogli di soia
  • 4 surimi
  • un filo di olio di sesamo
  • 1 l di acqua
  • 2 spicchi di aglio
  • 2 cm di zenzero fresco
  • 2 cucchiai di pasta di miso
  • 3-4 cucchiai di salsa tamari
  • 2 sacchettini di dashi


PREPARAZIONE

Come prima cosa, se si usano i funghi shiitake secchi, metterli in ammollo in una ciotola piena di acqua per farli rinvenire. Per ammorbidirsi avranno bisogno di un paio di ore.

Preparare poi le uova: metterle in un pentolino, coprile con acqua fredda, portare a ebollizione e lasciarle sobbollire per 6 minuti esatti (partendo dal bollore): non un minuto di più sennò non avrete il tuorlo morbido. Toglierle poi dal fuoco e farle subito raffreddare sotto l’acqua corrente per bloccare la cottura. Infine sbucciarle e metterle in una ciotola in attesa di essere usate.

Dedicarsi poi al brodo: in una pentola mettere l’acqua fredda, il dashi, gli spicchi di aglio, lo zenzero tagliato a fettine, la pasta di miso e un paio di cucchiai di salsa tamari. Portare a ebollizione e lasciar sobbollire per una decina di minuti affinché il brodo si insaporisca. Tenere poi in caldo e unire i funghi shiitake.

Cuocere i noodles in acqua bollente e salata. Una volta cotti, scolarli e risciacquarli sotto l’acqua fredda. Trasferirli in una ciotola e insaporirli con un filo di olio di sesamo.

Ripartire infine i noodles nelle due ciotole e coprire con il brodo bollente. Tagliare le uova a metà e metterne una in ciascuna ciotola. Completare con i funghi, i surimi tagliati in modo obliquo, del cipollotto (la parte verde) tagliato anch’esso in obliquo, qualche spinacino (non lessato; oppure un Pak-Choi per ciotola cotto al vapore per qualche minuto), una manciata di germogli di soia e terminare con dei semi di sesamo. Servire subito, ben caldo.
Il ramen si dovrebbe mangiare usando dapprima le bacchette per consumare il cibo solido, e poi con il cucchiaio da zuppa giapponese per bere il brodo.

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Carlotta
Amo cucinare e prendermi il tempo per farlo. Amo acquistare libri di cucina e sfogliarli all’infinito per cercare sempre nuovi spunti. Amo andare a fare la spesa per avere l’ingrediente giusto che renderà davvero buono il piatto. Mi diverte sbirciare nei carrelli di chi sta in coda davanti a me al supermercato e provo ad immaginare il tipo di persona che mi trovo dinnanzi e ciò che cucinerà in base a quello che é finito nel suo cestino della spesa...

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